La Balbuzie
La Balbuzie
La balbuzie è un disordine nel ritmo della parola, nel quale il paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti di un suono. Il meccanismo patogenetico del disturbo risiede in un laringospasmo a livello delle corde vocali, che impedisce il normale flusso della corrente aerea. Ciò determina una paralisi pre-suono che ne ostacola la formazione. La balbuzie non è altro che il risultato di un blocco del funzionamento fisiologico delle corde vocali. Il laringospasmo interrompe il processo di espirazione ed impedisce le vibrazioni necessarie alla formazione del suono. Le difficoltà si manifestano quasi sempre con esitazioni, ripetizioni e blocchi della parola. 
La persona balbuziente possiede comunque una buona capacità cognitiva, probabilmente frutto del costante esercizio mentale dato dall’abilità di dover organizzare circonlocuzioni, anticipazioni, parafrasie e altre forme di esitamento e sostituzioni per poter controllare la paura del suono o l’ansia di una situazione.

L’aspetto somatico è fondamentale, infatti l’utilizzo di tali intrecci emozionali, che facilitano la chiusura delle corde vocali, vengono vissuti attraverso rossori, sudorazione, smorfie. Atteggiamenti somatici, differenti da soggetto a soggetto, quali: tic facciali (come chiudere gli occhi), tremori alle labbra, della mascella, scalpitare con i piedi, movimenti della testa, contorsioni dell’intero corpo, ecc. 

Accanto alle "disfluenze" del linguaggio, sono presenti una serie di modelli comunicativi e di comportamenti anomali, che attirano inevitabilmente l'attenzione dei non balbuzienti: 

I balbuzienti tendono a non guardare negli occhi i loro interlocutori. Probabilmente il loro atteggiamento è dettato dal desiderio di non vedere la reazione dell'interlocutore alla loro balbuzie. 
Spesso i balbuzienti hanno una respirazione irregolare e tendono a parlare con poca aria nei polmoni o addirittura senza. 

Alcuni balbuzienti risultano logofobici (per certi suoni o parole, es. il proprio nome, ribadendo di non poter pronunciare alcune parole).

Alcuni balbuzienti evitano o cercano di evitare la balbuzie ricorrendo alla sostituzione dei vocaboli: se sentono che un particolare vocabolo provocherà la balbuzie, lo sostituiranno con un altro vocabolo dal significato simile. Alcuni balbuzienti sono così abili nell'utilizzo di questa tecnica che nessuno, talvolta neppure il coniuge, è a conoscenza del loro problema. 
Spesso i balbuzienti ricorrono ad espressioni ridondanti del tipo "come sai", "vediamo", etc. Essi hanno l'impressione che queste espressioni possano aprire loro la strada verso la parola tanto temuta. 

I balbuzienti tendono a reagire allo stress contraendo i muscoli delle loro corde vocali e ciò spiega probabilmente perché la balbuzie spesso peggiora in condizioni di stress. 

Molti balbuzienti evitano di balbettare evitando di parlare.

Oltre a questi modelli comunicativi e comportamentali anomali, molti balbuzienti manifestano sentimenti e percezioni negative in relazione alla loro balbuzie e a se stessi:
Vergogna: i balbuzienti si vergognano della loro balbuzie e spesso fanno grandi sforzi per cercare di nasconderla. 
Colpa: i balbuzienti si sentono spesso colpevoli di non saper raggiungere un obiettivo che a loro avviso sarebbe raggiungibile se solo parlassero fluentemente. 
Frustrazione: i balbuzienti si sentono spesso frustrati dalla propria incapacità a comunicare in maniera efficace con altre persone. 
Autostima ridotta: la balbuzie induce spesso un sentimento di inadeguatezza. 
Ansia di tratto: è un  costrutto tipico della personalità del balbuziente, il livello di gravità dell’ ansia di stato è correlata con il grado di severità della balbuzie. L’ansia anticipatoria è un riflesso condizionato a precedenti esperienze di balbuzie. Si può notare che i livelli di ansia sono minori rispetto ai pazienti affetti da fobia sociale e ristretti alla comunicazione. Comportamento spesso rilevato nei momenti di maggiore tensione  è l'abitudine di mangiare le unghie.

In generale si può affermare che un trattamento di successo sul sintomo balbuzie conseguentemente diminuisce i livelli di ansia soggettivamente percepiti.